URGENTE: All’Assessore alla Salute regione Toscana

27.11.2011 20:17

 

Monsummano Terme, 05.02.2011

                                                                                           All’ Assessore alla Salute  regione Toscana

                                                                                                    D.ssa  Daniela SCARAMUCCIA

 

Ill.mi Signori sono qui, a distanza di oltre un anno nel quale con varie missive, incontri e soprattutto lunghe attese , a riscriverVi in quanto  a tutti gli effetti cittadina italiana e toscana riferibile di tutto il rispetto, la considerazione, i diritti  e in particolare quelli inviolabili umani e civili che riguardano la salute ed il rispetto della persona. Certamente io sono una persona con ridotta capacità motoria ma il mio cervello è pronto e sveglio come e forse più di ogni altra persona; premesso questo sono quindi esente dall’esser presa in poca considerazione o peggio per i cosiddetti fondelli.

A seguito mie missive ed incontri con i Vostri rappresentanti, fra cui ultimo il responsabile ufficio segreteria  Sig. Alberto Zanobini ,  ho svolto un percorso di ricerca di riconsiderazione all’espletamento delle pratiche riabilitative fisiche attuate nelle strutture assegnatemi dall’ASL di competenza . Nonostante la mia buona volontà di pormi in maniera fiduciosa nelle mani di chi dovrebbe tutelarmi  così come citato testualmente sul sito ufficiale della Regione Toscana dove si legge: In Toscana la salute è un diritto per ogni cittadino e un dovere della collettività e il Servizio Sanitario Regionale mette in atto tutte le azioni di sua competenza per mantenere i cittadini in salute, prevenire l'insorgere di malattie e fornire le migliori cure, sia sul territorio che in ospedale. Purtroppo , e lo dico per me in quanto riguarda la mia salute e la mia vita,  ho potuto solo riscontrare  situazioni non solo poco specialistiche ed inadeguate alla mia patologia ma soprattutto poco professionali ed inutilmente dispendiose e di questo Vi ho messo a conoscenza verbalmente e ora riporto testualmente :

  • non sono mai stata messa in stazione eretta,
  • le attrezzature sempre inique,
  •  il personale specialistico abituato solo a determinate patologie a carattere psichico, geriatrico e postchirurgico
  • gli esercizi di mobilizzazione ridotti al minimo così come lo stretching per mancanza sia di strumenti che di manualità specializzata
  • tempo usato dagli operatori per elucubrazioni ludiche personali negli orari di lavoro a danno della mia salute ma anche della finanza pubblica

Ad esame di tutto ciò che Vi ho riferito non potete far orecchie da mercante e lasciarmi nelle mani di chi invece di tutelare la mia salute si nasconde dietro sì magari veritieri impegni ma di certo anche magre bugie e ritardi incomprensibili, e soprattutto non potete congedarmi con un NO e con un L’AFFIDIAMO ALL’ASL DI COMPETENZA  fattomi riferire telefonicamente e indirettamente quindi senza alcuna possibilità di confronto diretto, attendo  quindi risposta scritta.

Mi spiace constatare che anche nelle sfere più alte regionali  si riscontri una sorta di paternalismo protettivo  sfegatato verso i propri collaboratori e non verso i cittadini a cui il servizio è diretto e nei confronti dei  quali invece è proprio l’Assessorato Regionale  che dovrebbe garantire  la buona gestione, così come più volte richiestoVI, facendo propria la mia  assistenza sanitaria nel rispetto e rappresentazione effettiva  del principio di sussidiarietà dichiarato anche nel Trattato di Maastricht datato 07.02.1992 atto a mettere davvero lo Stato al servizio dei cittadini  attraverso l'intervento sussidiario della mano pubblica deve comunque essere portato dal livello più vicino al cittadino: quindi in caso di necessità il primo ad agire sarà il comune. Solo se il comune non fosse in grado di risolvere il problema deve intervenire la provincia, quindi la regione, lo Stato centrale e infine l'Unione Europea. Questa gradualità di intervento garantisce efficacia ed efficienza in ogni campo.

 

Ribadisco oltremodo che sono in attesa di una proposta adeguata e professionalmente valida ai miei bisogni assoluti di salute che mi impongono reali e serie attività riabilitative fisiche atte a permettermi una vita possibile e quanto più autonoma e soprattutto atte a scongiurare prevenendo ogni possibile e molto probabile ulteriore danno sanitario dovuto alla mancata mobilizzazione quotidiana  necessaria ad ogni soggetto come indicato in ogni rapporto medico-scientifico non solo odierno.

 

Ancora  fiduciosa attendo quanto prima riscontro risolutivo a breve

Distinti saluti

                       Annamaria Lorena Graziano  (Amiy)